Un attimo di cielo
- sabrinalotauro

- 11 ago 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 13 set 2024

Sentire ancora gli echi di una giovinezza che sembrava invincibile, così ricca di frivolezze e ancora povera di consapevolezze.
Riuscire a sentire il sapore di ricordi sbiaditi, di estati passate, di leggerezza e di follia. Vedere allo specchio riflessi di bellezza e freschezza ormai svanite.
Sentire ancora le risate piene e i pianti inconsolabili, l’orgoglio austero e la rabbia incompresa, le speranze, la fiducia e le interminabili attese, i desideri profondi e le gioie smisurate. E nell’aria il profumo dei tigli e la loro promessa di felicità.
A tratti, mi sfiora la nostalgia e si fa sempre più vivo il bisogno dare forma a quell’antico eccessivo sapore della giovinezza. Un bisogno di dare forma a quella indelebile sensazione di eternità che si è infranta negli anni della maturità.
Vedere lo stesso identico immenso blu, sentire ancora un’altra estate sulla pelle e riuscire vedere una nuova me.
Sopra di me nessuna minaccia, nessuna nuvola. Sotto il cielo terso e sconfinato di una mattina fresca d’agosto ogni cosa torna al proprio posto. Tutto trova la sua consapevole e lucida collocazione nell’anima. Intorno a me soltanto silenzio e pace e dentro di me un invulnerabile equilibrio.
Mi attrae quell’immenso blu, mi accarezza e poi, mi avvolge. Mi piace sentire vibrare ogni fibra del mio corpo.
Io sono le mie scelte, io sono il presente. Io sono tutto ciò che desidero. Io sono viva, adesso!




