top of page
rose-3.jpg

Se la vita fosse un'espressione algebrica

  • Immagine del redattore: sabrinalotauro
    sabrinalotauro
  • 21 gen 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 22 mar


Espressioni algebriche

Se la vita fosse un’espressione algebrica sarebbe indubbiamente molto più semplice.

Una di quelle espressioni messe tutte in fila in un freddo e noioso eserciziario di Matematica. La mia vita accanto a quella di altre centinaia, migliaia di vite, file di combinazioni di numeri e operatori. Una come tante che riporta a fianco la soluzione che concede il permesso di sbagliare e di rimediare, di uscire fuori rotta e di ritrovare la via giusta. Si procede con lo sviluppo, si può tornare indietro, vedere l’errore e correggerlo. Ci si può perfino permettere di decidere di sbagliare per il puro piacere di farlo ma la soluzione è sempre lì, richiede semplicemente l’applicazione di una regola precisa e nient’altro.

Vicina ai cinquant'anni, sento una inaspettata attrazione verso questa scienza rigorosa, la Matematica, disciplina tanto odiata nei miei anni più verdi.

Io, che amavo perdermi nella Filosofia, in voli emozionali che implicavano audaci osservazioni e decisioni tutte mie, che nessuno poteva gestire per me.

Io, che ascoltavo melodie e note stonate e provavo a metterle insieme per costruire castelli di coerenza.

Io, che mi nutrivo continuamente di domande, le cui risposte erano sempre diverse e dipendevano dallo sgabello su cui mi sedevo per osservare il mondo.

La Matematica mi imbrigliava dentro schemi precisi che dovevo rispettare se volevo giungere all’unica soluzione possibile. Mi appariva ovvia, arida, fredda.

Mi obbligava a trovare soluzioni già decise, incontrovertibili, che non ammettevano confronti o opinioni divergenti.


La Matematica mi è tornata in mente in una di quelle giornate in cui sembra che il mondo intorno a me ridefinisca le regole ogni volta che sorge il sole, costringendomi a ricalcolare equilibri e risultati ammissibili e tollerabili. Ho pensato a quell’espressione algebrica eseguita tra i banchi di scuola e ho sorriso.

Adesso mi appare chiara, pulita, lineare, perché oggettiva.

La matematica non comporta preoccupazioni, speranze, attese, rimorsi o rimpianti ma un percorso che implica una scelta, una sola, che per quanto irreversibile in quel preciso calcolo ti darà sempre la possibilità di stracciare il foglio e ricominciare tutto dall'inizio, e di sbagliare altre dieci, cento, mille volte.

Alla fine il risultato esatto sarà sempre oggettivo, per tutti inequivocabile e sarà sempre quel numero e nessun altro. Quel risultato è la zona di comfort in cui ci si può rifugiare, il senso di sicurezza, la sensazione di soddisfazione giustificata agli occhi del mondo.


Se la vita fosse un'espressione algebrica non sarebbe più così difficile scegliere tra molteplici soluzioni perchè tra le regole di una scienza esatta non sono contemplate il coraggio e la delusione, lo slancio e il pentimento, la buona fede e l’inganno.

Nella vita, ogni scelta, ogni passo, possono cambiare un percorso e il risultato finale non sarà mai incontrovertibile.

Solo il tempo sarà quel professore severo che dalla sua cattedra ti chiederà di aspettare pazientemente per dirti se hai eseguito bene i tuoi calcoli.


 
 
bottom of page