Quella strana campanella
- sabrinalotauro

- 17 set 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 22 mar

3…2…1… “Forza, su, pigia quel tasto!”
DRIIIINNN!!! E anche per oggi è suonata la campanella!
Un poco antipatica alle otto del mattino e tanto attesa all’uscita di scuola. Ma come fa la stessa campanella a essere così diversa? Sarà per quegli occhietti assonnati e quei capelli arruffati? Sarà per quel grembiulino, stanco pure lui di vedersi ben inamidato al mattino e spiegazzato in un angolo della casa ad ora di pranzo? Sarà il saluto di mamma, la speranza di trovare un sorriso familiare e materno che accoglie all’ingresso della scuola e la certezza di poterlo ritrovare mentre aspetta fuori dal portone all’uscita? Sarà quel noioso brontolio del pancino che porta a chiedere di continuo “Maestra, quando è ricreazione?”, e la risposta rassicurante che rende il lavoro più piacevole nell’attesa che l’ora passi in fretta?
Poi, finalmente, di nuovo lei, la campanella della ricreazione, un po' più amica di quella di poche ore prima, perché è quella delle risate, del panino e delle corse verso il bagno. La campanella della ricreazione, al secondo posto sul podio, per ordine di importanza, precede senza ombra di dubbio quella d’ingresso, ormai avvezza a prendere da sempre la medaglia di bronzo.
Al primo posto, all’uscita di scuola, suona l’apoteosi della felicità. I bambini tutti in fila hanno già adocchiato i genitori che li attendono fuori e scaldano l’atmosfera sui nastri di partenza. Sale l’adrenalina e il vocio si fa sempre più insistente. Lei non lo dice, ma la maestra, anche lei, mentre guarda tutta questa meraviglia contagiosa, sorride con loro e attende con le orecchie tese. Tutti guardano la bidella.
3…2…1…DRIIINNN… È la felicità.




