Sete
- sabrinalotauro

- 28 lug 2023
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 13 set 2024

Cercare la fonte d’acqua per dissetare il corpo in un caldo pomeriggio d’estate, dirigersi con i sensi e con la mente verso un luogo in cui il desiderio prende la forma del piacere. Attirato da essa, il corpo sente lo scorrere continuo dell’acqua, la luce riflessa del sole, la freschezza che rigenera la pelle.
Il corpo cerca e sente la sua pace.
Quell’attimo esatto, prima di abbandonarsi alla fonte, è la massima espressione della forza della vita. Dentro quell’attimo c’è una spinta interiore istintiva e straordinaria.
E poi, in quell’incontro appagante... la fatica si placa, il desiderio svanisce e scivola via dalle mani insieme a quell’acqua diventata ormai superflua, incontenibile, ma sempre immenso bene. Solo allora la fatica ha avuto un senso e con lei la ricerca, il sacrificio e l’attesa.
ll desiderio ha preso la sua forma precisa. Adesso lo vediamo e possiamo perfino dargli un nome. Anelare a un desiderio si svela come una forza incredibile che ci fa muovere, che ci fa cercare, che ci rende vivi.
Sentire la vita, palpabile, dentro un desiderio, prima che questo sia soddisfatto, ci sottrae all’immobilità, all’inerzia, alla noia.




